La Natura Nostra Amica

Come promesso   presenteremo ora alcune piante medicinali molto diffuse da noi e ne illustreremo l’impiego.

Nel prossimo articolo vi faremo conoscere le proprietà e le virtù di qualche frutto selvatico.

Aglio orsino

Cresce in luoghi umidi e ombrosi. Emana odore di aglio. I fiori, a ombrello, sono a forma di stella, di colore bianco. Le foglie lan­ceolate, spuntano prima della fioritura. È il momento di coglierle perché sono più tenere. Possono essere confuse con le foglie del mughetto o del crocus che sono velenose. Per sicurezza, basta schiacciarle tra le dita: l’o­dore che emanano non permette equivoci. Si usano le foglie fresche. Una volta essic­cate perdono la loro efficacia.

Proprietà

In base a studi recenti, si è appurato che è un battericida molto attivo: 1 mg corrispon­de a 25 unità di penicillina.

L’aglio orsino è un battericida dell’appara­to digerente, dilata i vasi sanguigni, combatte la spossatezza primaverile, riduce la pressio­ne del sangue, ha proprietà antisettiche e de­purative.

Ricette (va usato fresco)

Tintura estratta dalle foglie

Prendere una manciata di foglie, metterle in un recipiente di vetro e coprirle con acqua­vite o alcool a 70 gradi. Chiudere il recipiente ed esporlo al sole per 10 giorni.

Filtrare e somministrare a gocce.

In cucina

Le foglie dell’aglio orsino si possono ag­giungere all’insalata, nella zuppa. Cotte, sono un ottimo contorno.

Burro con aglio orsino

Tritare finemente le foglie di aglio orsino e mescolarle con il burro lavorato a panna. Mettere in una forma e far raffreddare in fri­gorifero.

È ottimo da spalmare sulle tartine o da usare per condimento di carni e di sughi.

La robinia

La robinia è una pianta originaria dell’A­merica Centrale e Settentrionale. La sua dif­fusione in Europa avvenne nel XVII secolo quando l’erborista Robin ricevette un seme e lo piantò. In Italia giunse nel secolo scorso, si adattò facilmente all’ambiente e divenne ben presto una specie infestante dei boschi di lati­foglie. Le sue radici sono molto sviluppate ed è perciò usata nei lavori di consolidamento di scarpate. Fiorisce in maggio‑giugno. I suoi fiori a grappolo, bianchi, sono ricchi di nettare e, quindi, invasi dalle api nel perio­do della fioritura. Il miele di robinia è ot­timo.

Si usano i fiori e le foglie (i semi, la corteccia e la ra­dice sono tossici).

Proprietà

Antispasmodica, tonica, antinfiamma­toria. È indicata per le anemie, il mal di testa, l’indigestione, il mal di stomaco.

Ricette

Tisana di robinia

Lasciare 40 gr di fiori non sbocciati, essic­cati, in un litro d’acqua bollente per 5 minu­ti. Filtrare.

Per l’indigestione (contro la nausea): bere la tisana molto calda e lentamente.

Per i crampi allo stomaco: bere la tisana di robinia prima dei pasti.

Per il mal di testa: bere l’infuso caldo e distendersi subito a riposare in luogo tran­quillo e fresco.

Vino di robinia

Mettere 20 g di fiori essiccati in un litro di vino rosso bollente. Lasciare in infuso per 15 minuti poi filtrare. Lasciar raffreddare e im­bottigliare. Berne un bicchierino da liquore prima dei pasti principali. È indicato contro l’anemia.

Frittelle con i fiori di robinia

Con i fiori di robinia si possono prepa­rare gustose frittelle.

Intingere il grappolo di fiori nella pastella per frittelle. Friggere nell’olio non troppo bollente. Si servono calde, cosparse di zucchero al velo.

“Miele” di robinia

E’ molto gradevole; il sapore è simile a quello del miele fatto dalle api.

Coprire i fiori freschi con acqua. Aggiungere una mela e un limone tagliati a pezzetti (buccia e torsolo compresi). Cuocere a fuoco lento per un’ora circa. Filtrare e aggiungere lo zucchero (800 gr di zucchero per 1 litro di succo). Cuocere di nuovo per 20 minuti. Gli ultimi 5 minuti aggiungere una bustina di gelatificante (pectina di mele). Invasare bollente, fino all’orlo (in tal modo si evita la formazione di muffa).

Marmellata di fiori di robinia

100 g di fiori di robinia 300 g di zucchero

Pestare i fiori privati di peduncoli e dei ca­lici, fino a ridurli a una morbida pasta.

Preparare con lo zucchero e alcune cuc­chiaiate d’acqua lo sciroppo. Unire i fiori. Cuocere a fuoco lento finché tutto è amalga­mato. Invasare caldo.

Uso cosmetico

Acqua profumata da bagno

Far cuocere due manciate di fiori di robi­nia per 2‑3 minuti. Filtrare e versare nella vasca da bagno. Profuma la pelle, l’ammorbidisce e ne cura le infiammazioni.

Il biancospino

Il biancospino è un arbusto spinoso che cresce tra le siepi, dal piano ai monti, fino a 1600 m di altitudine. I fiori bianchi sono rag­gruppati in corimbi e hanno il caratteristico profumo di mandorle. Fioriscono in maggio-giugno. I frutti maturano in ottobre. Sono carnosi, di forma ovale, di color rosso‑bruno.

Si usano: i fiori (che devono essere colti all’inizio della fioritura), le foglie e le bacche.

Proprietà

Il biancospino è impiegato soprat­tutto per i disturbi cardiaci e come vasodilatatore. E’ indicato specialmente per le persone anziane che soffrono di debolez­za di cuore e insufficienza coronarica. il biancospino è in grado di influire sul ricambio dei muscoli cardiaci. I frutti hanno, inoltre, proprietà antidiarroiche e astringenti. L’infuso dei fiori e delle foglie e il decotto dei frutti sono consigliati quali tonici cardiaci per i disturbi derivati dalla menopausa, per l’iperten­sione e l’arteriosclerosi. Si utilizzano anche per fare risciacqui e gargarismi in caso di infiammazione delle mucose della bocca e delle gengive.

Ricette

Tintura con i fiori

Mettere 20 g di fiori in 1 dl d’alcool a 60°. Lasciar macerare per 5 giorni, poi filtrare. Prendere da 20 a 40 gocce, tre volte al giorno. È un ottimo tonico cardiaco.

Vino di biancospino

Far macerare una o due manciate di frutti freschi e essiccati in un litro di vino bianco dolce o di malaga. Trascorsa una settimana si filtra il liquido che poi viene imbottigliato. Se ne beve un cucchiaio, due‑tre volte al giorno mezz’ora dopo i pasti. È indicato (naturalmente per adulti) in caso di atonia muscolare, malattie infettive recidive, debolezza.

Uso cosmetico

Il decotto delle foglie o delle bacche ag­giunto all’acqua dei bagno stimola la pelle, la pulisce e nello stesso tempo contribuisce a stimolare la circolazione del sangue e a toni­ficare il cuore.

Il decotto di fiori di biancospino impiega­to tutti i giorni per lavare il viso tonifica e rin­forza la pelle e la pulisce dalle impurità (particolarmente indicato per pelli grasse).

Il tiglio

Il tiglio era un albero sacro per le antiche civiltà germaniche. È una pianta imponente, può raggiungere i 25 m di altezza e può arri­vare fino a mille anni d’età. Cresce nei boschi di latifoglie, nei giardini, nei parchi e lungo i viali. Fiorisce in giugno‑luglio.

Si usano: i fiori (con le brattee) e le foglie.

Proprietà

Le proprietà medicamentose dei fiori di ti­glio sono diverse. Sono ottimi sudoriferi, sono utili contro l’influenza e il raffreddore, sono calmanti e conciliano il sonno. Sono rinfrescanti della pelle, emollienti e deconge­stionanti.

Ricette

Tisana di fiori di tiglio. Ha proprietà sudorifere e dissetanti. Se mescolata a parti uguali di fiori di sambuco è indicata per combattere la febbre, l’influen­za e il raffreddore. La tisana di fiori di tiglio concilia il sonno e calma la tosse.

Infuso di tiglio (per uso esterno)

5 gr di fiori in 1 dl di acqua. Si usa per fare risciacqui, gargarismi, lavaggi, per applicare compresse. E’ utile per l’infiammazione delle mucose, per gli eritemi solari, per le scottature.

Tintura oleosa

Far macerare 10 g di fiori in un dl di olio per 10 giorni, in ambiente caldo. Applicare con lievi frizioni sulle zone interessate. Per l’uso esterno ha le stesse proprietà medica­mentose dell’infuso.

Uso cosmetico

I fiori di tiglio rappresentano uno dei co­smetici naturali più apprezzati indicati so­prattutto per imbiancare leggermente la pel­le, per pulirla, contro le lentiggini. Sia la tin­tura oleosa che l’infuso sono usati, nella co­smetica popolare, per minimizzare le borse sotto gli occhi. Per le cure di bellezza si ricor­re a una compressa.

In cucina

In estate, quando le foglie di tiglio sono ancora tenere, si possono preparare dei sand­wiches mettendo una foglia tra due fette di pane imburrato e insaporendola con succo di limone.

Rosanna Pozzi-Graf

GLOSSARIO

Analgesico: attenua o toglie il dolore.

Anoressico: toglie l’appetito.

Antidrotico: arresta o diminuisce la sudorazione

Antinevralgico: arresta o diminuisce il dolore a nervi sensitivi.

Antireumatico: arresta o diminuisce l’infiammazione dolorosa alle giunture

Antisettico: arresta lo sviluppo dei microbi.

Astringente: restringe i capillari, i tessuti, ecc. e riduce la secrezione delle glandole e delle mucose.

Balsamico: sostanza aromatica che calma le irritazioni e le infiammazioni delle mucose.

Bechico: rimedio che cura la tosse e malattie delle vie respiratorie.

Carminativo: favorisce l’eliminazione di gas dallo stomaco e dall’intestino.

Decongestionante: diminuisce l’arrossamento.

Depurativo: ripulisce l’organismo dalle sostanze tossiche.

Diuretico: aumenta la secrezione dell’urina.

Emetico: sostanza che provoca il vomito.

Emolliente: protegge le mucose e attenua lo stato di infiammazione.

Emostatico: arresta l’emorragia.

Espettorante: favorisce l’espulsione del catarro.

Eupeptico: sostanza che agevola la digestione.

Febbrifugo: rimedio che combatte la febbre.

Ipertensione: aumento anormale della pressione sanguigna.

Ipoglicemico: diminuisce la percentuale di zucchero nel sangue.

Ipotensivo: diminuisce la pressione sanguigna.

Lassativo: favorisce l’eliminazione degli escrementi.

Stomachico: favorisce la digestione.

Sedativo: calma il dolore.

Topico: medicamento che si applica all’esterno.

Vasodilatatore: dilata i vasi sanguigni aumentandone il diametro.

Vermifugo: elimina i vermi parassiti dell’intestino.

Vulnerario: applicato esternamente favorisce la cicatrizzazione.

Un pensiero su “Approccio ad alcune piante medicinali”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *